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Entro 45 giorni il Dpcm sulle concessioni balneari. Stop alle infrazioni

20.02.2020

(ANSA) - ROMA, 20 FEB - "Continua l'impegno del governo a rimettere ordine a un caos generato da una decisine del precedente governo rispetto agli stabilimenti e alle concessioni balneari: il nostro obiettivo e' quello di non rimettere piu' il nostro Paese nella condizione di subire procedure di infrazione.

Abbiamo chiesto alle Regioni di trasmetterci la mappatura delle concessioni balneari entro fine marzo perche' entro il 30 aprile 2019 lo scorso governo avrebbe dovuto varare il Dpcm con quella mappatura che non e' mai stata fatta". Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. "E' mancata fiducia tra le istituzioni, c'e' stata una rottura tra i diversi livelli istituzionali e noi stiamo cercando di porvi rimedio - ha aggiunto -

Entro i prossimi 45 giorni verra' fuori sicuramente questo Dpcm che da' indicazioni di rotta. Non sara' abbastanza perche' aspettiamo la decisione finale di Bruxelles. In questo momento bisogna rispettare tutti gli operatori economici, gli investitori, gli ambientalisti, i sindaci e i presidenti di Regione.

Ma il nodo resta uno: se si fanno norme attraverso scorciatoie per portare a casa applausi di brevissimo termine poi si creano pasticci come quello accaduto qui oggi in conferenza Stato-regioni in cui tutti, governatori e sindaci, tirano fuori lettere delle diverse Procure della Repubblica che chiedono i di andare avanti o di fermarsi Non e' accettabile, tocca a noi mettere ordine"

"Basta con il tutti contro tutti. Tutti noi rappresentiamo lo Stato. Stiamo cercando di ricucire le tante voragini che ci sono nel tessuto istituzionale. Per fare un esempio, sulle concessioni balneari e su quelle idroelettriche dove abbiamo procedure di infrazione, siamo in queste condizioni perche' in passato sono state scelte scorciatoie che sono inaccettabili.

Oggi abbiamo ricostruito questo tessuto di fiducia istituzionale qui alla conferenza Stato-Regioni per trovare poi una soluzione definitiva da portare a Bruxelles a testa alta. Questa e' la differenza tra chi urlava all'Europa poi ci faceva ritrovare con lo spread alto e un numero imprecisato di procedure di infrazione e chi senza minacciare nessuno si siede al tavolo per risolvere i problemi".

 

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