“Puntuale come un orologio svizzero, ogni volta che Di Maio è in difficoltà, tira fuori il tema del conflitto di interessi per deviare l’attenzione dai guai del Movimento 5 Stelle, costretti a cedere sulla Tav e a fare giravolte sull’uscita poco fortunata del ‘mandato zero’. Il ministro dello Sviluppo Economico dovrebbe sapere che le proposte di M5S e PD, compresa quella sul conflitto di interessi digitale, sono in corso di esame in Commissione Affari Costituzionali alla Camera.
Invece di fare l’ennesimo annuncio basterebbe dire al presidente della I Commissione di accelerare l’iter del provvedimento. Il PD non aspetta altro. Una legge sul conflitto di interessi è necessaria ma va applicata ad ogni ambito, anche alle piattaforme web che Di Maio è attento a non nominare mai quando si parla di conflitto di interessi.
Spero che adesso Di Maio, dopo l’ennesimo annuncio, sia finalmente disposto a normare tutti i conflitti di interessi, compresi quello di società private che usano piattaforme web per influenzare le scelte politiche, attraverso l'analisi e la canalizzazione delle opinioni degli elettori.
Il PD è pronto, Casaleggio che dice, dà a Di Maio il permesso di approvarla?”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Economia e società digitale del Partito Democratico, primo firmatario della proposta di legge sul conflitto di interessi digitale.