"L'Autonomia proposta dalla Lega è un'autonomia alla Brambilla. Il testo che sta discutendo il governo in queste ore spacca il Paese perché basa tutto sulla cultura del lavoro-guadagno, pago-pretendo. Se si va avanti così si va verso la disgregazione, perché oggi la retorica del nord più efficiente del sud non vale più, lo confermano molti dati e, comunque, non si può prendere solo una parte della Costituzione e ignorarne altre dello stesso titolo V.
Ci sono regioni efficienti al Nord come ce ne sono al Sud ed è diventata stucchevole la favola delle siringhe pagate meno al Nord. Ripartire poi su scala regionale, come ha proposto la Lega attraverso la ministra Stefani, alcuni fondi nazionali dall'edilizia scolastica alla ricerca, alla cassa integrazione e allo stesso Fus per gli spettacoli, vorrebbe dire iniziare a smontare definitivamente il Paese. I Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, sono in Costituzione e vanno definiti prima, non dopo. Così come la definizione preventiva del fondo di perequazione.
Ridurre l'intervento statale, non assicurando lo stesso livello delle prestazioni su trasporti, servizi alla persona dalla sanità alla scuola o sulle stesse politiche ambientali sarebbe vergognoso oltre che incostituzionale. E in ogni caso, sarebbe opportuno che al tavolo dell'autonomia sedessero tutte le Regioni; chi non lo fa ha torto. Mi auguro, pertanto, che tutte le Regioni in questi mesi chiedano l'attuazione dell'autonomia così da discutere con gli stessi diritti di ogni dettaglio. Non c'è alcuna fretta. Le riforme vanno discusse e, eventualmente, fatte solo nell'interesse del Paese e di tutti gli italiani, non per alcuni e a scapito di altri. Così alcuni discutono dei propri interessi danneggiando altri". Così Francesco Boccia, deputato e economista PD, in diretta a Coffee break, su La7.