"Siamo tutti immigrati digitali. In questa rivoluzione senza precedenti l’Italia si salverà solo con massicci investimenti sulle nuove generazioni e sulla scuola. Come noi abbiamo imparato l'italiano e la grammatica, i bambini di oggi dovranno imparare anche il coding dalle scuole elementari ai licei. Nella società digitale parlare e programmare sarà spesso la stessa cosa. Nel mondo delle macchine senza conducente, dei robot e dell'intelligenza artificiale dobbiamo avere italiani all'altezza e lo saranno solo i bambini di oggi”. Così Francesco Boccia, deputato e economista PD, oggi a Milano al Festival del lavoro 2019, organizzato dai Consulenti del lavoro.
“La società digitale ha portato e porterà nei prossimi anni alla nascita di una serie di lavori – continua Boccia - che fino a ieri non immaginavamo neanche potessero esistere. I consulenti del lavoro lo sanno bene perché lo vivono tutti i giorni sulla propria pelle. I dati al tempo dell'economia digitale valgono più dell'oro, il lavoro è spesso tornato un lavoro a cottimo, le multinazionali del web continuano ad eludere le imposte, c'è un boom di criptovalute. In un tale contesto quello che non può mai cambiare sono i diritti che la politica, quella seria e lungimirante, deve tutelare anche e soprattutto al tempo del digitale”.
“La politica deve mettere l'ecosistema nelle condizioni di essere all'altezza della sfida che il digitale ci pone e davanti ad una società globale, aperta e iperconnessa la risposta non può certamente essere rappresentata da muri, dazi e fili spinati. La rivoluzione digitale – conclude - va governata e regolata, se proviamo a fermarla con le mani o con i muri ne saremo travolti".