"Gli esclusi, gli emarginati, i poveri e per cambiare vita hanno due sole possibilità: studiare se ne hanno l'età o lavorare e far studiare i figli. Ma se la società, anziché porgergli la mano, continua a tenerli fuori allora non solo aumentano le diseguaglianze ma aumenta anche, inevitabilmente, la rabbia. Il microcredito attraverso la spinta del digitale può entrare più facilmente nelle viscere della società.
E non solo svolgendo il lavoro di educatore culturale e di accompagnamento, ma serve un'azione più forte dello Stato e sistema bancario. Chi non ha mai firmato un contratto di microcredito per strada magari sul cofano di una macchina, non capisce fino in fondo cosa significa avere un'opportunità spesso negata.
Yunus, con la cosiddetta banca dei poveri, ha fatto scuola in un tempo in cui non c'era nemmeno il digitale, oggi è un nostro dovere, un assoluto dovere dello Stato creare le condizioni affinché l'accesso al credito sia garantito a tutti, per evitare l'esclusione e permettere a tutti la scalata sociale". Così Francesco Boccia, deputato e economista PD, oggi a Cosenza per Kose Concrete, il primo forum europeo sull'impresa culturale creativa attraverso il Microcredito.