(ANSA) - ROMA, 20 MAR - "Dobbiamo accendere senza ipocrisia i riflettori sul caso Cambridge Analytica perché il problema non è tanto Facebook ma la gestione dei dati e chi autorizza il loro utilizzo, oltre a chi gira la testa dall'altra parte. A maggior ragione se questi dati sono stati utilizzati per orientare gli orientamenti politici degli elettori in vista degli appuntamenti elettorali". Lo afferma in una nota Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico.
"Facebook - osserva - è solo un anello di questo processo, il problema è a monte. Stiamo attraversando la più grande rivoluzione capitalistica della storia, i dati valgono spesso più dell'oro. Ma questi dati di chi sono? La proprietà dei nostri dati personali, anagrafici, di contribuente, i dati inseriti sui nostri social network appartengono a ciascuno di noi, a chi li genera o a chi li gestisce? Il nodo è tutto qui.
Lo ripeto da anni e in Parlamento abbiamo affrontato il tema in grande solitudine. Nell'ultima legge di Bilancio - rivendica Boccia - abbiamo fatto un passo in avanti sulla portabilità dei dati, dando più poteri al Garante per la privacy ma è una battaglia che va sostenuta anche in Europa e il PD deve essere in prima linea, perché consentire a ogni essere umano di portarsi i propri dati ovunque, sanzionando penalmente ed economicamente chi li utilizza senza autorizzazione, garantisce la vera libertà di movimento al tempo del digitale"