Interventi su limiti e prospetti
“Quando oltre 3 anni fa abbiamo iniziato a parlare di PIR con il primo seminario in Parlamento organizzato dalla mia Commissione e dalla sesta, oltre a noi che abbiamo sempre fortemente creduto nel legame (e qui c'è il presidente Bernardo testimone) tra il risparmio e lo sviluppo della piccola e media impresa, erano in pochi in Parlamento a crederci e le resistenze erano davvero tante. La legge di Bilancio dello scorso anno è stata decisiva e oggi possiamo considerarla una scelta vincente di questo Parlamento e del Governo che ha superato le resistenze interne di quegli anni.
Dopo questo primo anno di vera sperimentazione sul campo possiamo dire tutti di essere soddisfatti. Ma si può e si deve fare di più. C'è una mole enorme di risparmio che può sostenere ancora di più gli investimenti e lo sviluppo con meccanismi di controllo rigorosi su cui è giusto fare qualche integrazione. Pensare a un leggero restyling dei PIR per potenziarli non è un'eresia. Dall'estensione ad altri comparti come l'immobiliare, alla necessità di alzare l’asticella, innalzando i limiti d’investimento annuali fino a 50 mila l'anno e ipotizzando anche di passare da 150 a 200 mila nel quinquennio.
Aumentando magari i vincoli di destinazione alle piccole e medie imprese. Tutto questo con una maggiore informazione e con un rigore senza precedenti nel rapporto con i risparmiatori, che è doveroso dopo tutto quello che è successo in questi anni. In Italia le risorse dal risparmio per finanziare lo sviluppo ci sono, serve solo un po' di coraggio in più”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo a ‘Future of Business Summit’ organizzato da Facebook.