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Concentriamo tutte le risorse regionali e nazionali destinate al digitale e all’innovazione tecnologica nei poli di eccellenza

25.10.2017

Privilegiare i Politecnici, scuole di informatica e di ingegneria ovunque

“Siamo a fine legislatura, dobbiamo provare a rimettere ordine alle cose fatte fino ad oggi. E non sono poche. Dalla regolazione fiscale relativa all'impatto del digitale, a quella connessa a diritti e privacy, fino alle misure di sostegno allo sviluppo: dai fondi per le start up, al pacchetto industria 4.0, fino alle tante misure regionali spesso diverse tra loro.

Ora è necessario mettere ordine perché il sistema economico è uno e la politica deve avere la forza e la competenza di avere una visione d'insieme e unica. In questa legge di Bilancio dobbiamo provare a concentrare tutte le risorse regionali e nazionali destinate al digitale e all’innovazione tecnologica nei poli di eccellenza che abbiamo in Italia, penso ai Politecnici, di Bari, Torino, Milano o ai tanti eccellenti dipartimenti di informatica delle nostre università, fino alle scuole di ingegneria ai vari livelli a partire dall'elettronica.

Se non incubiamo e facciamo crescere queste fucine di talenti e a connetterle con le imprese che credono nell'Italia e nei nostri territori, non riusciremo mai a giocarci la partita con i colossi americani o con quelli cinesi. Dobbiamo superare la logica che porta molti a considerare il digitale un comparto. Il digitale è la vita di oggi, di ogni giorno. Tutta l'economia oggi è digitale. Sentir parlare di reti solo nei centri urbani è un errore grave, così come è un errore imperdonabile affidarsi nelle infrastrutture, da quelle materiali agli stessi cloud, solo ai privati.

Lo Stato deve assicurare alle aree meno sviluppate gli investimenti nelle reti ultraveloci, proprio per aumentare i diversi business. L’Italia è fatta da 8100 campanili e storie millenarie che oggi possono essere il simbolo delle nostre diverse eccellenze. Con Facebook, e la rete che rappresenta due miliardi di esseri umani collegati, il confronto deve seguire questi paradigmi e molti altri, senza nascondersi nulla: dalle opportunità, alle cose che non vanno e devono essere regolate; sul commercio, sull'editoria, sull'informazione, sul turismo e su tutti gli altri comparti la cui catena del valore è stata stravolta dall'innovazione tecnologia digitale.

Le imprese italiane, sparse su tutto il territorio, possono giocarsi una partita alla pari ma dobbiamo sostenerle non solo con risorse e investimenti, ma anche con regole chiare ed eque per tutti”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo a ‘Future of Business Summit’ organizzato da Facebook.

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