Oggi la politica si è svegliata tutta federalista. Ma come spesso accade l’unanimismo politico fa rima con l’ipocrisia stessa della politica. Quando parliamo del referendum di Lombardia e Veneto parliamo di una cosa discrezionale e semplice prevista dalla Costituzione: l’attuazione dell’articolo 116 rispettando, però, un altro principio costituzionale di cui non si parla mai, il coordinamento della finanza pubblica dello Stato.
Se il Veneto, la Lombardia così come la Puglia o l’Emilia Romagna vogliono poter decidere su più materie per rispondere ai bisogni della gente allora attuiamo meglio l’articolo 116, e lo possono fare anche le regioni del sud. Se, invece, Zaia o Maroni vogliono usare il referendum per fare un'operazione politica in salsa catalana, stanno solo perdendo tempo.
Ritengo inutili le discussioni sul fisco dopo i Referendum di ieri. È già tutto scritto nella Costituzione. Il principio di coordinamento di finanza pubblica non è un optional, è un solido principio costituzionale ed è in capo allo Stato. E così sarà, indipendentemente dal referendum di ieri. Vogliamo, invece, con serietà a partire dal Partito Democratico, discutere di materie e servizi? Il dibattito è aperto. Dal numero di forze dell’ordine o insegnanti concentrati più al nord che al sud, alle ore di tempo pieno nella scuola che sono maggiori al nord piuttosto che al sud, così come al numero di dipendenti pubblici. Non penso che la soluzione possa essere una perequazione al contrario. Quando si parla di questi temi consiglio a tutti di evitare la demagogia.
Non va sottovalutata la grande adesione che il referendum ha avuto soprattutto in Veneto, anch’io se fossi stato in una delle regioni che hanno votato mi sarei espresso per il sì, così come se il referendum si fosse tenuto in Puglia o Calabria. Se vogliamo aprire un dibattito, però, facciamolo entrando nel merito delle questioni. Ci sono regioni che vogliono attuare l’articolo 116 della Costituzione in maniera profonda, ma questa vicenda non può essere catalogata nella categoria dei semplificatori che mettono da un lato i virtuosi al nord e gli spendaccioni al Sud.
La Puglia, regione modello in Italia, ha parametri di personale nelle amministrazioni pubbliche per abitante inferiori alla stessa Lombardia e al Veneto. Su efficienza e trasparenza la sfida dell’autonomia vale per tutti. L’attuazione dell’articolo 116 possono farla anche le regioni che non hanno fatto il referendum senza sprecare tutti i soldi spesi, la Puglia è una regione ben amministrata e potrà attuare il 116 non avendo sprecato i soldi del referendum.