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A Tallinn la fiera delle buone intenzioni

16.09.2017

Se non ci sono scelte europee continueremo a far da soli 

"Sono passati quattro anni dalla prima proposta sulla webtax nel Parlamento italiano. In questi anni si è discusso tanto e l'Europa è passata dalla sottovalutazione del 2013 della più grande rivoluzione del capitalismo globale alla presa d'atto di un'emergenza senza precedenti. La presa d'atto però non è sufficiente, non basta e non consola. Più tempo si lascia a chi evade integralmente il fisco, più si creano distorsioni che sarà sempre più difficile colmare.

A margine del vertice Ecofin a Tallinn si sono sentite molte belle parole, molte dichiarazioni di intenti, tanta condivisione sulla necessità di trovare una soluzione ma pochi fatti concreti. Siamo ancora alla fiera delle buone intenzioni. L'Italia, come ha ricordato il ministro Padoan, ha già portato avanti delle iniziative in tal senso ma se l'Europa non sarà in grado di concretizzare una proposta di webtax che superi il concetto di non stabile organizzazione, facendo pagare alle Over the Top almeno le imposte indirette nei Paesi in cui fanno business e le giuste imposte sui profitti, confermerà ancora una volta che l'unione fiscale è un valore solo per alcuni e non per tutti. Il tempo degli studi e delle analisi è finito.

L'Italia senza un accordo in Europa sarà costretta a recuperare gettito attraverso l'opzione volontaria delle imprese che decidono di diventare italiane e con il lavoro impagabile degli inquirenti che indagano sulle ripetute elusioni dei giganti del web. In entrambi i casi, sarebbe una sconfitta della politica e dell'Europa". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.

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