Ai giovani pensiamoci 365 giorni l'anno "Se c'è un limite nel nostro mercato del lavoro è la selva di opzioni fiscali, bonus e sgravi di varia natura. Insistere su questa strada con intuizioni da ombrellone è poco serio oltre che sbagliato. Dal 2015 abbiamo sperimentato differenti opzioni decontributive ed è evidente dai risultati raggiunti che la decontribuzione pari a 8.100 euro l'anno a lavoratore senza alcuna distinzione anagrafica è stata la più efficace e la più apprezzata. Andava resa strutturale, invece l'abbiamo utilizzata solo per i neo assunti 2015 anche per il 2016.
Da allora ci sono state modifiche continue, come nel 2016-2017, con la stessa decontribuzione che si vorrebbe proporre ora ma solo per una fascia di età e fino a 29 anni. Ma se non ha funzionato per i giovani nel 2016 e nel 2017 perché dovrebbe funzionare nel 2018 e solo per una fascia di età? Il Presidente Gentiloni ha posto la questione giovanile come prioritaria, ma dubito possa essere quella del bonus a termine fino a 29 anni la soluzione, sarebbe una cosa minima e poco incisiva. Di questi temi vorrei si discutesse nel Pd prima e poi, attraverso il Pd, nel Governo. Invece, vedo che agosto ha stimolato diversi proponenti che probabilmente ritengono inutile il dibattito nel principale partito di maggioranza. Durante l'ultimo congresso la decontribuzione piena per i lavoratori italiani era il primo punto della mozione Emiliano.
Ripartiamo da lì e confrontiamoci sulla sostanza senza tabù e non sugli slogan. Di una cosa le imprese hanno certezza: senza misure definitive non si programmano gli investimenti. Pensare a ipotesi di sconto fiscale già sperimentate e solo per gli under 29 è sbagliato; con chi ha compiuto 30 o 32 o 35 anni cosa facciamo, gli diciamo siete nati con troppo anticipo? Ai giovani vanno garantite certezze definitive come la decontribuzione piena e per sempre. Ai giovani abbiamo il dovere di pensarci 365 giorni l'anno, dalla loro nascita al loro ingresso nel mondo del lavoro. Non è con un bonus uguale a misure già sperimentate più volte e addirittura ridotto per ragioni di bilancio che risolviamo i problemi dell'occupazione giovanile in Italia.
Apriamo il dibattito seriamente nelle feste del Pd e presentiamoci a settembre con una proposta strutturale e che faccia la storia delle politiche occupazionali in Italia. Ripartiamo dalla proposta del Governo Renzi del 2015 avendo il coraggio di renderla strutturale". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.