“Quando si interviene con una multa di questa consistenza, significa che il sistema ha fallito. Se un’azienda ha sbagliato è giusto che paghi, ma a mio avviso dalla Commissione Europea serve chiarezza”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un’intervista ad Huffington Post sulla multa della Commissione UE a Google per abuso di posizione dominante.
“Più che le multe servono regole chiare. Ma se la Commissione UE è timida nel normare la rivoluzione capitalistica senza precedenti in corso attraverso il digitale, ricorrere poi a sanzioni diventa una sorta di rifugio. La sanzione – continua Boccia, padre della webtax - è una sconfitta per tutti, in primis per la politica. Serve quel coraggio che fino a questo momento è mancato. Appare paradossale che nella stessa Commissione il braccio destro non sappia cosa fa quello sinistro. Se un commissario, come la Vestager, verifica l'abuso di posizione dominante e gli altri che si occupano di regole, di mercato digitale, di economia e fisco, di commercio, non intervengono né prima né dopo, significa che non c'è una classe dirigente all'altezza delle sfide epocali che abbiamo davanti”.
“Dal presidente Juncker e dal commissario per il mercato digitale, Ansip, dal commissario alla competitività, Katainen, dal commissario al commercio, Malmstrom, e dal commissario agli affari economici e fiscalità, Moscovici, un cenno di esistenza. Continuare a pensare che il problema sia di una sola azienda, significa non aver capito la portata della rivoluzione che stiamo vivendo. Sono anni che mi batto per un confronto franco nelle istituzioni su una nuova regolazione dei mercati ma ogni volta hanno avuto la meglio i fan del ‘ci pensa l’Europa’, mandando sempre la palla in tribuna. Mi auguro – conclude il fondatore di DigithON – sia arrivato il tempo dell’assunzione di responsabilità”.