Roma, 30 mag. (AdnKronos) - "Un voto anticipato ad ottobre metterebbe a rischio la tenuta del paese" alle prese con "un alto debito" e in considerazione del fatto che la spinta del QE potrebbe esaurirsi. Il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia, con l'Adnkronos, mette in guardia contro le insidie per la legge di Bilancio 2018 se si andasse alle urne in autunno, e quindi in coincidenza con lo 'scadenzario' della Finanziaria, da approvare in Cdm entro il 15 ottobre e trasmettere alle Camere entro il 20, secondo quanto fissato dalle norme italiane ed europee. E sull'ipotesi di un decreto in tempi brevi per disinnescare 15 mld di clausole Iva dice: "può aiutare ma non risolve il problema".
"Per il bene dei conti pubblici si dovrebbe votare prima dell'estate, a giugno, o come data limite entro gli inizi di settembre", sottolinea il deputato Pd. E osserva: "sarebbero le prime elezioni sotto l'ombrellone della storia repubblicana, non è mai successo ma se si andasse oltre questo limite si metterebbe a repentaglio la tenuta del Paese".
"È cruciale - insiste - evitare che le elezioni vadano ad accavallarsi con il calendario della Legge di Bilancio. A ottobre serve un Parlamento nel pieno delle sue funzioni perché diversamente sarebbe un danno in termini di credibilità sui mercati e gli investitori, in uno scenario di incertezza politica, potrebbero anche decidere di disinvestire i titoli di stato italiani".
Per Boccia "la politica non può non porsi questo problema". "Auspico che si agisca in modo rigoroso nell'interesse del paese per una decisione condivisa, adesso va fatta subito la legge elettorale e poi si decida come procedere", incalza il presidente della commissione Bilancio.
"Quel che è certo - conclude - è che la sostenibilità del debito pubblico deve essere il primo impegno di tutte le forze politiche, senza dimenticare che il QE volgerà al termine e quindi da gennaio dobbiamo avere un paese solido e dunque un governo stabile e credibile".