(AGI) - Roma, 28 apr. - Le possibilità dell'introduzione della web tax in questa legislatura sono "poche purtroppo": lo afferma il presidente della Commissione Bilancio Camera, Francesco Boccia intervenendo alla presentazione del primo Diario dell'innovazione Agi-Censis "Uomini, robot e tasse: il dilemma digitale" al Maxxi di Roma in occasione dell'#internetday.
Rispondendo a una domanda del direttore di Agi Riccardo Luna afferma: "Se fosse dipeso da me ... Boccia ricorda che la proposta "nel 2013 fu approvata all’unanimità in commissione bilancio, il giorno dopo fu scomunicata da due persone Matteo Renzi e Beppe Grillo".
Quanto al tema di affrontare la web tax in sede europea Boccia spiega: "Non sono più d'accordo, fino a quando ci sarà Juncker non c’è trippa per gatti. Questa europa non è in grado di condividere l'imposizione indiretta. Personalmente non ho più nessuna intenzione di aspettare chi gioca con le lobby per buttare la palla in tribuna". Il muro dell'Europa secondo Boccia "è evidente" dunque è necessario intanto partire come Paese: "tu parti e quando sei partito chi fa business in Italia non va via".
"Ci sono - dice ancora Boccia - interessi economici straordinari, una concentrazione di liquidità e ricchezza grandissima. E' evidente che tocca a noi regolare il fenomeno fino a quando è possibile farlo. Magari tra 5-6 anni non avremo più la forza".
Tanto per dare il senso Boccia evidenzia che "Amazon vale di più di Borsa Milano, questa cosa ci deve portare a riflettere".