“È necessario rispondere con chiarezza e senza ipocrisia all’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla legge elettorale. Il tema di fondo, che è emerso anche nel dibattito sulle Primarie del PD, è l'evidente differenza tra chi vuole coalizioni omogenee, con maggioranze parlamentari definite prima del voto, e chi vuole rinviare questa decisione a dopo il voto, definendo le maggioranze parlamentari in base alle opportunità del momento.
La proposta della mozione Emiliano è molto chiara: premio di maggioranza anche alla coalizione e un secco no ai capilista bloccati. Se ci sono altre proposte vanno tirate fuori subito in modo che chi vota alle primarie aperte del 30 aprile avrà il quadro chiaro. Chi vota Emiliano sa per certo che al momento delle elezioni sarà garantita una coalizione di centrosinistra.
È, ormai, evidente invece la volontà di Renzi di non voler affrontare questo nodo. Con questo comportamento rischiamo di pagare tutti quanti un costo pesantissimo alle elezioni. Non capire che serve messaggio chiaro immediato sulla legge elettorale vuol dire non volere bene al Paese. Quella palude troppo spesso evocata da Renzi è causata dallo stallo sulla legge elettorale che porta molti investitori a rimanere in stand by per timore di non sapere cosa accadrà dopo le elezioni.
Nessuno, dal 1 maggio, pensi di essere il depositario del potere del PD; le scelte, a partire da legge elettorale, dovranno essere fatte ascoltando le ragioni di tutti e, mi pare evidente, che due candidati alle primarie su tre vogliono per le prossime elezioni una coalizione parlamentare definita con chiarezza prima, e non dopo il voto”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e sostenitore di Michele Emiliano al congresso del PD.
