(DIRE) Roma, 5 apr. - "Una coalizione di centrosinistra non prenderebbe mai in giro gli elettori per evitare il referendum. E' chiaro che dietro questa roba ci sono le impronte digitali di Renzi". Il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia non condivide l'intenzione di Ap e del governo di arrivare a un decreto sul lavoro accessorio entro il 15 maggio, dopo l'annullamento del referendum sui voucher.
"È un modo di fare politica che non capisco. Mi chiedo: bisogna sempre essere ipocriti di fronte all'opinione pubblica? Il problema non erano i voucher, visto che un milione di voucher avevano un senso fisiologico. Se passi a 134 milioni, allora sì, c’è un problema. Perché' significa che coi voucher si pagavano i lavoratori a tempo determinato, se non quelli a tempo indeterminato".
Ma se i voucher sono stati cancellati, "allora nel momento in cui li cancelli, in quel momento stesso fai un altro istituto contrattuale" visto che c’è un'esigenza per pagare, ad esempio, "gli studenti che fanno i camerieri nel fine settimana o le hostess nei convegni. Non lo puoi chiamare voucher, lo chiami contratto a giornata. Lo fai magari senza carte, telematico, perché' è più facile. Ma se non facciamo tutto questo, non possiamo sentire dalla stampa che l'obiettivo, l'ossessione era superare il referendum.
Mi pare la narrazione italiana che c’è stata fino al 3 dicembre, e con quella ci si schianta contro il muro. Se bisogna fare qualcosa lo si deve fare dopo. Se lo si fa dopo, si fa l'ennesimo raggiro alla verità, che viene sempre a galla. E gli italiani che sono saggi, lo capiscono".