UDINE, 17 Feb (Askanews) - Regole chiare per quanto riguarda la tassazione anche per i colossi del web con cui le imprese tradizionali hanno scarsa possibilità di competere, soprattutto a causa della disparità di trattamento quando si tratta di fisco. Ne ha parlato oggi al Future Forum Francesco Boccia (Pd), dal 2010 impegnato nella battaglia per far pagare le tasse all'economia digitale.
Per Boccia la parola d'ordine è equità: fare business in Italia significa pagare le tasse in Italia. "Il commercio elettronico oggi vale 17 miliardi, in Italia, e il 90% è nelle mani di Amazon. Amazon manda la fattura dal Lussemburgo: per me - ha rimarcato - questo è un reato».
In seguito alle prime regolamentazioni, qualcosa è cambiato, quanto meno in termini di ruling, di tracciabilità dei pagamenti. Almeno la Finanza può fare le indagini e la Procura le inchieste, ma «la cosa che mi fa arrabbiare - ha detto Boccia - è che noi facciamo pagare le imposte a questi qui dopo aver fatto le transazioni".
"Ora - ha ammesso Boccia - anche il ministro Padoan ha ammesso che si tratta di un dibattito da affrontare. Amazon vale più di Borsa Milano. Una sola azienda. Non è mai successo. È evidente che, se stiamo fermi, la grande concentrazione di ricchezza andrà o negli Stati Uniti, nelle prime otto aziende al mondo, che sono tutte del digitale, o in Cina".