"Sempre più imbarazzante il tentativo di fuga dal congresso e conseguenti primarie messo in atto dalla segreteria uscente del partito dalla notte del 4 dicembre. Prima che questi tentativi si trasformino in farsa faccio l'ennesimo appello a Renzi, Orfini, Guerini e Serracchiani che rappresentano le principali cariche nel Pd. Fermatevi. La nostra comunità ha bisogno di un serio e profondo congresso che come tutti i democratici sanno, finisce con le primarie. Ogni altra opzione è una scorciatoia fuori dalle regole e spacca il Pd". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera replica a Guerini.
"Ipotizzare primarie senza congresso -sostiene Boccia - significa aggirare lo Statuto e trasformare tutto in una gazebata. Guerini parla di accordi con una presunta minoranza? Continuiamo con il politichese? Dica con chi, dove e in quale assemblea o direzione. Gli accordi se ci sono si fanno alla luce del sole. O ci sono caminetti salvati dalla rottamazione e nascosti in qualche bunker che non conoscono gli iscritti Dem? Io, come tanti altri (tra questi Emiliano, Cuperlo e Rossi) abbiamo sempre chiesto in direzione e in assemblea formalmente il congresso, ma Renzi è sempre stato sfuggente parlando sempre e solo di anticipazione del voto. In Assemblea nazionale le nostre richieste rimaste senza risposta. E in ogni caso non capisco in base a quale potere straordinario alla segreteria del Pd è consentito calpestare il Paese chiedendo l'anticipazione del voto di sei mesi con qualsiasi legge elettorale indipendentemente dalle motivazioni della consulta salvo poi rifiutarsi di anticipare di tre mesi il congresso".
"Consiglio davvero - conclude il presidente della commissione Bilancio della Camera - di fermarsi fino a quando siamo in tempo. E di fermare come nel caso di oggi truppe e salmeria utilizzati contro Emiliano reo di aver detto quello che pensa e che coincide con il pensiero di migliaia di democratici. E nella prossima direzione lo scopriranno con le richieste che formalizzeremo. Il Congresso unisce e consente a chi vince di avere la certezza del sostegno di tutti gli altri. Renzi deve solo e semplicemente ritrovare il coraggio del confronto".