Congresso per unire
"Il dramma non è stato perdere il referendum del 4/12 ma il non riconoscere più i valori di una comunità. Confronto, centralità della persona, riformabilità del capitalismo, autocritica dopo una sconfitta, contendibilità del partito, sono comportamenti e principi distintivi dei democratici che ci hanno tenuto insieme fino ad oggi. Per riuscire a ricreare quel legame che oggi si è rotto tra i gruppi dirigenti e il popolo democratico è necessario fare il congresso.
Non una gazebata per trovare una scorciatoia con chi non la pensa nello stesso modo, ma un congresso che duri a lungo e che coinvolga tutti i circoli e i livelli locali, provonciali e regionali. I militanti da nord a sud chiedono solo di potersi confrontare in maniera chiara e trasparente sui molti temi dirimenti: dall'Europa, alla modernità connessa all'innovazione tecnologica, dalle povertà alla scuola, alle banche, all'organizzazione stessa del partito fino alle alleanze.
Per evitare che il partito imploda il congresso va fatto al più presto. Non un congresso pensando alle persone ma a mozioni e differenti stili di guida di una comunità che chiede la massima trasparenza e una grande dose di umiltà". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo all'assemblea provinciale del PD di Barletta-Andria-Trani.