“L’accusa dell'Epa dagli USA a FCA sui dati relativi alle emissioni merita un approfondimento serio. Quando un’agenzia americana fa analisi così sofisticate in particolare su aziende europee nonostante la parte USA di FCA, qualche dubbio emerge; e comunque, da quello che emerge sono casi diversi, FCA non ha montato software che cambiavano in funzione dei test, il meccanismo era ed è sempre lo stesso e sono passati tre anni dal primo caso. Si accorgono solo ora?
Queste sanzioni se annunciate in questo modo provocano danni che rischiano di essere incalcolabili per l'azienda sarebbe il caso di comunicarle solo dopo il confronto definitivo tra le parti. Cosa succede se poi si scopre che c'è un errore di valutazione? La salute va sempre messa al primo posto ma dagli USA su questi temi non è la prima volta che si percepiscono azioni sommarie.
Prima di trarre conseguenze affrettate e semplicistiche è necessario valutare i dati e capire come avvengono le valutazioni sulle emissioni in Italia, in Europa e negli USA. Bisogna stare molto attenti quando si diffondono notizie del genere perché i mercati vanno subito in fibrillazione, le automobili non si vendono più e un’azienda rischia di andare in crisi e di non rialzarsi più. La Volkswagen, per gli stessi motivi, è stata messa in ginocchio”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a L’aria che tira, su La7.