Richiesta BCE corretta
Roma, 3 gen. (AdnKronos) - No a soluzioni "creative" per reperire le risorse per salvare Mps. Il presidente della commissione Bilancio alla Camera Francesco Boccia, parlando all'Adnkronos, dice 'no' all'ipotesi di un possibile ricorso agli extra dividendi delle controllate del Tesoro per la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi. "Si tolgano dalla testa ogni operazione creativa, che si tratti di aziende quotate o no, non vanno coinvolte" afferma Boccia.
Quanto alla richiesta della Bce di una ricapitalizzazione da 8,8 mld, inferiore ai 5 mld previsti dal Tesoro, taglia corto: "non è un fulmine a ciel sereno, la Bce ha sempre pensato che 5 mld fossero pochi". Per Boccia in generale i 20 mld indicati nel decreto salva-banche per mettere in sicurezza il sistema italiano "sono sufficienti per garantire il capitale che non si riesce a reperire sul mercato" ma, avverte, "resta il tema centrale di smaltire le sofferenze".
E questo per il parlamentare Pd dimostra come "tutta la vicenda bancaria sia stata gestita male da parte del precedente governo" perché "le sofferenze andavano smaltite prima". Il governo, conclude, "ha sbagliato analisi, i 20 mld servivano già due anni fa. Il dibattito in Parlamento servirà anche a capire tutto questo e servirà al governo per indicare qual è adesso la strategia".
"Nel passaggio parlamentare andrà affrontato il nodo del burden sharing per assicurare equità di trattamento a tutti i risparmiatori, siano di Mps o delle 4 banche salvate lo scorso anno. Penso che si possano inserire delle norme per equiparare le condizioni di trattamento di tutti i risparmiatori in caso di crisi bancarie, per assicurare norme omogenee, non discriminatorie, che garantiscano il risparmio", sottolinea ancora Boccia sul dl che inizierà il suo iter in Senato.
E aggiunge: "questo è essenziale, io esprimo un principio", chiarisce il parlamentare Pd. "Il decreto - spiega - apre una stagione nuova in quanto ci ritroviamo davanti alla prima nazionalizzazione in Italia, e alla prima in Ue con le nuove norme, ma se oggi c'è un intervento pubblico, possibilità che fino allo scorso anno era stata categoricamente esclusa, allora i risparmiatori vanno trattati tutti allo stesso modo".
Quanto alle audizioni davanti alle Camere, "mi auguro che si possano ascoltare tutti i protagonisti della vicenda, dal Mef a Bankitalia, dalla Consob alla Bce ai vertici Mps, di ieri e di oggi". "Solo così - osserva - si potrà dare un quadro chiaro al Parlamento di come si intende gestire l'intera vicenda, per fare capire al Paese quello che è successo e quello che si intende fare".