Governo ha dato i soldi all'azienda. Taranto è un'altra cosa
"In questi anni sono stati messi nella disponibilità di Taranto risorse stanziate, in parte attraverso fondi UE, in parte attraverso risorse nazionali ma destinate alle Regioni del Sud per finalità diverse. Le risorse principali stanziate per Taranto, però, sono state utilizzate sinora per il salvataggio dell'azienda, un'azienda che va male, che doveva essere venduta due anni fa con prescrizioni sull'ambiente chiare, perché l'unica cosa che interessa ai tarantini è la bonifica di quei siti.
Ora si parla della disponibilità complessiva di oltre 1,3 dei Riva che erano, però, già conteggiate nel maxi business plan di una storia complicata e sofferta. Ovviamente dipenderà da cosa deciderà la magistratura rispetto alle richieste degli imputati. La novità è che adesso sarebbero utilizzabili senza alcuna norma aggiuntiva e, eventualmente, senza aspettare il terzo grado di giudizio. C'è da capire se quelle risorse saranno utilizzate solo per le bonifiche o anche per risanare l'azienda. Perché se non separiamo il destino dell'Ilva da quello della città ci ritroveremo sempre al punto di partenza.
Nella vicenda dell'emendamento su Taranto non ci sono entrato all'inizio perché se ne sono occupati direttamente Governo e Regione Puglia e io rispetto sempre i diversi ruoli istituzionali. Ma la notte dei 50mln bloccati alla sanità tarantina io c'ero per il mio ruolo, così come il Governo e non potevo girare la testa dall'altra parte; esercizio ipocrita molto diffuso nella politica italiana. Non l'avrei fatto per nessun territorio, figuriamoci per Taranto, la splendida e martoriata città dei due mari nella quale ho anche fatto per due anni il commissario liquidatore dopo il crack del Comune del 2006 su proposta del Governo Prodi.
L'emendamento riformulato e condiviso con relatore, Mef, Ragioneria dello Stato e opposizioni era pronto da giorni e a disposizione dei colleghi senatori affinché possa essere ripresentato nel passaggio al Senato. Certo, con quei 50mln non saranno risolti i problemi di Taranto ma consentirebbero di rafforzare il sistema sanitario e fare una maggior prevenzione sui tumori rispetto alla media italiana. Il diritto alla salute viene prima di ogni altro diritto. E quell'emendamento era un modo auspicato da Michele Emiliano e condiviso da tutta la Regione per mettere un mattone solido, imponendo un ragionamento nuovo per l'intera area tarantina". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Omnibus su La7 mostra l'emendamento concordato ma poi bloccato dal parere contrario del Governo.
I tarantini meritano la verità - Video