NEWS

Legge di Bilancio nuova e liturgie vecchie. Comportamenti importanti quanto le riforme

29.11.2016

Avrei preferito 10 proposte macro e 100 emendamenti

“Per me il nuovo Bilancio dello Stato è come un figlio. Penso davvero sia una grande opportunità culturale per il Paese ed è stato un grosso errore non averla sfruttata fino in fondo”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, intervenendo da Piazza Affari nel corso della 52esima edizione dell'Oscar di Bilancio, organizzata da Ferpi.

“Aver cancellato per il futuro le clausole di salvaguardia – prosegue Boccia, chiamato a Palazzo Mezzanotte perché estensore materiale e primo firmatario della riforma del nuovo Bilancio dello Stato - significa aver dato la certezza che domani non aumenteranno in maniera automatica le tasse per delle decisioni prese oggi. Aver impedito l'utilizzo del 5 e 8 per mille per fini diversi da quelli indicati dai contribuenti, significa rispettare fino in fondo il loro volere; aver ridotto l'impianto legislativo ad un unico ddl, rispetto ai due vecchi provvedimenti distinti tra parole (Stabilità) e tabelle (Bilancio) ha reso più facile la comprensione, così come aver finalmente introdotto il Bes, indicatore di benessere equo sostenibile, che ci permetterà dal 2017 di andare oltre il Pil e misurare anche la qualità della vita”.

“Tutto questo – conclude Boccia dalla sede di Borsa Italiana - è già previsto dalla nuova legge di Bilancio approvata lo scorso luglio e deve diventare il grimaldello per cambiare anche i nostri comportamenti. Avrei preferito una manovra con dieci articoli tutti connessi alle misure macroeconomiche rilevanti: dal fisco, al welfare, dalla scuola alla sicurezza, da industria 4.0 alle banche, all’ambiente, alle infrastrutture. Invece, dal governo sono arrivati 104 articoli e il Parlamento, purtroppo, è stato conseguente con 5mila emendamenti, metà dei quali resi inammissibili. Con un dispendio di energie non indifferente. Ma resto convinto che questi cambiamenti si attuano con il pensiero lungo e con un ricambio culturale e generazionale”.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI