Di emendamenti per introdurre la cedolare secca per i B&B "ce ne sono, sono ammissibili e provengono da vari gruppi parlamentari. Se andranno al voto, vedremo come andrà". Così all'Adnkronos il presidente della commissione Bilancio alla Camera Francesco Boccia interviene sul caso della 'bocciatura' da parte del premier Matteo Renzi alle proposte di modifica in legge di Bilancio della tassa sugli affitti-lampo, ribattezzata norma anti Airbnb, dal colosso del web che mette in contatto domanda e offerta tra privati di alloggi o camere per periodi brevi.
"Di emendamenti in materia ce ne sono tre o quattro - aggiunge il parlamentare Pd - e nascono da una discussione in commissione Finanze per fare emergere il nero nell'offerta di questi servizi estendendo la cedolare secca prevista per gli affitti normali anche a soggetti diversi, dunque a coloro che affittano la propria casa o una stanza per periodi brevi".
Un'iniziativa "che piace agli italiani che non vogliono il nero e che invece Renzi ha scomunicato", dice Boccia, tenendo a chiarire che "tali emendamenti non c'entrano nulla con Airbnb, perché pesano su chi affitta la casa e non sul colosso web, che purtroppo continua ad evadere le tasse nell'ordine di centinaia di migliaia di euro". Quindi, incalza, "chi pensa di dire no alla cedolare secca sui B&B per colpire Airbnb ha sbagliato bersaglio perché contro il colosso online degli affitti brevi serve la digital tax".
Ma, conclude Boccia, "queste politiche in Italia e in Europa sono ancora deboli e i governi preferiscono girare la testa dall'altra parte invece di affrontare il più grande fenomeno distorsivo del capitalismo moderno che determina una grande concentrazione di ricchezza nei colossi del web mentre la politica silente non fa nulla".