(ANSA) - ROMA, 9 OTT - "Prima che si scatenasse questa corsa forsennata verso il referendum avevo auspicato, non a caso, un serio confronto congressuale anticipato dentro il PD per evitare il caos, ma non sono stato ascoltato. Ora mi pare evidente che un minuto dopo il 4 dicembre, indipendentemente dal risultato che uscirà dalle urne, andrà aperto il congresso, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale.
Questo può essere un impegno che possiamo prendere tutti insieme sin da domani; ed è lì che si potranno confrontare anche duramente visioni alternative di Paese dentro lo stesso Partito Democratico. Lo afferma Francesco Boccia del Pd.
"Dopo tre anni dall'ultimo congresso è cambiato tutto e dobbiamo permettere ai nostri elettori e militanti di confrontarsi nel merito delle differenti visioni sul funzionamento della società e sulle diverse opinioni su un mondo veloce, complesso, tecnologico con sempre più sperequazioni. E in ogni caso, questo referendum rappresenta anche la fine di questo ciclo politico.
Intanto, però, evitiamo il cupio dissolvi cui stiamo assistendo in questi giorni e cerchiamo di non distruggere tutto quello che abbiamo costruito in questi vent'anni dall'Ulivo al PD. Qualunque sia l'esito del referendum non succederà nulla di drammatico.
Smettiamola di far passare un esito o l'altro come la fine del mondo. Evitiamo lacerazioni di cui potranno approfittare solo i nostri avversari politici; mi auguro che, anche domani in direzione, si possa arrivare ad un confronto nel merito che ci possa consentire di rimanere uniti in questi due mesi di campagna elettorale referendaria, pur nella diversità delle posizioni", conclude Boccia.