Sulla riforma del Bilancio ottimo lavoro comune
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - "Un solo provvedimento anziché due decreti: il nuovo Bilancio dello Stato sarà snello semplice e moderno". Lo dichiara Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio per commentare l'approvazione, da parte della commissione stessa, della riforma del bilancio. "Scompaiono - spiega - le misure localistiche e micro-settoriali che caratterizzavano le maratone notturne. D'ora in poi, la legge di Stabilità sarà infatti composta solo da misure macroeconomiche. Si va dalla cancellazione delle clausole di salvaguardia, all'introduzione del Bes (indicatore di bilancio equo e sostenibile), dalla garanzia delle risorse su 5 e 8 per mille alla relazione annuale sul bilancio di genere". "Ci sarà trasparenza sui derivati inseriti in bilancio e quadri prospettici semplici per la lettura congiunta di missioni programmi e azioni", conclude.
Ok in Commissione alla riforma del Bilancio
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - La Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla riforma della legge di Bilancio dello Stato che prevede la possibilità per il ministero dell'Economia e per Palazzo Chigi di intervenire nel corso dell'anno sui bilanci dei ministeri che sforano le spese. L'emendamento del relatore Francesco Boccia prevede che sia un decreto della Presidenza del Consiglio a determinare la sospensione della misura. La Commissione ha concluso il voto degli emendamenti e il testo andrà in aula martedì prossimo.
La legge di riforma del Bilancio dello Stato (firmata da Boccia e da deputati di tutti i gruppi tranne M5s e Lega) assegna al ministero dell'Economia il compito di monitorare la spesa degli altri dicasteri nel corso dell'anno.
"Qualora siano in procinto di verificarsi degli scostamenti", recita l'emendamento del relatore, il Mef, "sentito il ministero competente, con proprio decreto, provvede per l'esercizio in corso alla riduzione degli stanziamenti iscritti nello stato di previsione del Ministero competente". Qualora gli stanziamenti interni al Ministero che ha sforato "non siano sufficienti alla copertura finanziaria del maggior onere risultante dall'attività di monitoraggio", si procede coinvolgendo Palazzo Chigi. Su proposta del Tesoro, "con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Consiglio dei ministri, si provvede mediante riduzione degli stanziamenti iscritti negli stati di previsione della spesa nel rispetto dei vincoli di spesa". Il decreto sarà quindi trasmesso alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera per il parere "da rendere entro il termine di sette giorni".
In riforma arriva il Bilancio di genere Si affianca all’Indice di Benessere equo e solidale
(ANSA) - ROMA, 15 GIU - Anche l'Italia avrà il suo "gender budgetting", il cosiddetto Bilancio di genere. Lo prevede un emendamento alla riforma del Bilancio dello Stato, presentato da Susanna Cenni in commissione Bilancio della Camera e approvato dalla stessa Commissione, che ha concluso di votare tutti gli emendamenti. Questa novità si affianca a quella già presente nel Ddl di in "Indice di benessere equo e solidale". Il ddl di iniziativa parlamentare è stato proposto dal presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, e da tutti i gruppi tranne M5s e Lega. La riforma prevede che venga allegato al Def l'Indicatore di Benessere equo e solidale (Bes), e che entro il 15 febbraio di ogni anno le Camere votino una risoluzione sugli effetti delle politiche sul Bes (es. ambiente, asili nido, trasporti, ecc).
Oggi è stato approvato anche un emendamento di Giulio Marcon (SI), che istituisce un Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile, presieduto dal Ministro dell'Economia e di cui faranno parte il presidente dell'Istat, il Governatore di Bankitalia e da due esperti provenienti dall'università o da enti di ricerca. Il Comitato, anche sulla base delle esperienze degli altri Paesi, "provvede a selezionare e definire gli indicatori". L'emendamento di Susanna Cenni invece, interviene sul bilancio di genere, una esperienza anch'essa diffusa all'estero seppur da un minor numero di anni e di Paesi. L'emendamento stabilisce quindi che il Ministero dell'Economia invia ogni anno al Parlamento una relazione dell'impatto delle politiche fiscale ed economiche sulle politiche di genere.
In DEF spesa per interessi da strumenti finanziari derivati. Ok ad emendamento M5S (riformulato)
(Public Policy) - Roma, 15 giu - Tra le informazioni di dettaglio che dovrà fornire il Def (Documento di economia e finanza), dal prossimo anno, ci sarà anche l'indicazione della spesa per interessi del bilancio dello Stato correlata a strumenti finanziari derivati. Lo prevede un emendamento del Movimento 5 stelle, riformulato, al ddl Boccia di riforma del bilancio, approvato in V commissione alla Camera.