"L'impianto del governo sulla riduzione triennale delle imposte funziona e va sostenuto. Abbiamo ridotto le tasse sul lavoro, dalla componente sull'Irap alla decontribuzione che faremo di tutto per rendere strutturale a partire dal 2018. Intanto i nuovi assunti del 2015 costano per tre anni 8.100 euro in meno fino al 2017, così come si risparmiano 3.250 euro l'anno per quelli assunti oggi. Questi sono fatti non confutabili, come certa è la riduzione dell'Ires già prevista a partire dal 2017. La strada è giusta. Certo, ora la grande sfida è la riduzione ulteriore dell'Ires e quella che riguarda tutti gli italiani dell'Irpef. Ma la stella polare è quella della riduzione delle imposte. Tutto questo con una crescita ancora lieve, sapendo che l'altro grande dossier riguarda gli investimenti pubblici". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Omnibus, su La7.
"Siamo consapevoli che deve esserci un'ulteriore forte spinta; oggi siamo intorno al 2% di investimenti pubblici complessivi e un Paese per ripartire con slancio deve arrivare almeno al 3-3,5%. Questo dossier va aperto a Bruxelles e si deve capire che senza un grande piano di investimenti pubblici non andiamo da nessuna parte. Investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già programmati fino al 2020 e coperti con fondi strutturali. Aggiuntivi anche rispetto al Piano Juncker che ha aperto una strada ma alla fine sono garanzie che stimolano altri investimenti. È qualcosa, ma non basta. Serve un grande piano condiviso e senza precedenti e con i bilanci nazionali pieni di vincoli non si va lontano e si resta piantati al 2%".