“Inutile nasconderlo, la vicenda connessa alla vigilanza bancaria europea che si irrigidisce su dettagli marginali, come è successo con l'Italia per la gestione delle sofferenze, appare sempre più come una partita che si gioca su altri campi. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, intervenendo a San Martino (Verona) ad un’iniziativa PD su banche e risparmio
“Mi pare evidente - ha aggiunto - che la scelta forte di Draghi di allungare il Quantitative Easing ha consentito ai paesi meno forti di avere la certezza di tassi bassi all'1% per un periodo più lungo. Quella scelta, osteggiata da alcuni paesi del Nord Europa, a partire dalla Germania, da un lato ha aiutato i paesi più in difficoltà, soprattutto dell'Europa del sud, dall'altro ho la sensazione che ha irrigidito altre commissioni con maggioranze diverse, a partire da quella sulla vigilanza. Ovviamente la mia è una sensazione personale, ma come diceva tanti anni fa uno molto più esperto di me (ndr Andreotti), ‘a pensar male si fa peccato ma a volte si azzecca’”.
“In una fase difficile come questa, un Paese che non può usare il proprio sistema bancario, diventa un paese monco. Allora o l'Unione Bancaria è totale e le regole sono uguali e semplici per tutti, oppure se non si incide sulla vigilanza il rischio è che si creino in giro per l'Europa ulteriori pretesti di rottura. L'Italia, da questo punto di vista – ha concluso il presidente della Commissione Bilancio - oltre ad essere stato tra i pochissimi paesi e non aver messo un centesimo pubblico nel salvataggio delle banche ha anche la grande responsabilità politica di tenere insieme un'Europa sempre più fragile”.