Nel 2014 dal Senato L. Stabilità arrivò con 90 nuove norme
(ANSA) - ROMA, 1 APR - "Con la riforma del Bilancio dello Stato, se sarà seguita da una conseguente riforma dei regolamenti parlamentari, vicende del genere non si ripeteranno più". Lo dice al telefono Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che nel 2014 contestò le misure introdotto in Senato nella Legge di stabilità, tra cui l'emendamento su Tempa Rossa. "Il governo - ricorda Boccia - mandò alla Camera in prima lettura una legge di Stabilità che conteneva misure microsettoriali e territoriali, che io espunsi dal testo: c'erano le norme sugli Lsu di Calabria e Sicilia, alcune sulla Rai ed altre ancora che erano un appendice dello Sblocca Italia. Io contestai tali norme sia perché è vietato inserirle nella Stabilità sia perché così le togliamo dall'esame delle Commissioni di merito. Mandammo al Senato un testo asciutto, ma da lì ne tornò uno che conteneva 90 nuove norme di interesse territoriale".
Lei allora parlò di "marchette del governo": "Oggi non voglio polemizzare - replica il presidente della Commissione Bilancio - l'importante ora è che con la riforma del Bilancio dello Stato, che arriverà nei prossimi giorni in Parlamento, e se ci sarà una tempestiva riforma dei regolamenti parlamentari, queste cose non potranno più accadere. I nuovi regolamenti non dovranno più consentire di presentare emendamenti in commissione a 24 ore dall'approvazione di una legge, da votare in nottata".
L'idea di Boccia è che la riforma del Bilancio prevede anche un Collegato che contenga misure a favore dei territori, evitando così "marchette" da inserire nelle varie altre leggi: "i territori hanno una serie di problemi, penso ad esempio a quelli legati al dissesto, di fronte ai quali non possiamo girare la testa. Con un Collegato la maggioranza parlamentare si assumerà in modo trasparente la responsabilità di mettere risorse, evitando che i soldi finiscano ad Associazioni che sostengono poi la campagna elettorale di uno o di un altro”.