“Il primo elemento da cui partire è che l'area euro registra costantemente un aumento del PIL inferiore non soltanto agli USA ma anche alla stessa UE a 28. Basta questa valutazione per farci chiedere cosa non va oggi in Europa; la soluzione a questa crisi che ci accompagna ormai da anni non può certamente essere il ricorso a qualche raccomandazione mirata e pluriennale o una maggior trasparenza nei lavori dell'eurogruppo stesso, come proposto dal presidente dell’eurogruppo Dijsselbloem.
Serve una vera e propria scossa sugli investimenti pubblici. A parte il già ricordato Piano Juncker che non sembra corrispondere per il momento alle aspettative, gli unici due interventi di entità significativa sono stati costituiti dal Quantitative Easing, posto in essere dalla Bce, e dalla costituzione fuori dal quadro dell'Ue in quanto tale, del fondo salva Stati, il cosiddetto ESM. Poco per le ambizioni comuni che abbiamo in un momento storico così complesso".
Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla Conferenza interparlamentare sulla Stabilità, il coordinamento economico e la governance nell'Ue al Parlamento europeo, risponde al presidente dell'eurogruppo, Dijsselbloem.