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Con gli strumenti di oggi non ci sarebbe stato spread a 574 che portò alla caduta del governo Berlusconi

21.01.2016

"È il ritardo del regolatore la maggior preoccupazione di questo momento. In Italia e soprattutto in Europa. Abbattiamo un totem delle discussioni di questi anni e diciamo una cosa con chiarezza. Se nel 2011 ci fossero stati gli ombrelli protettivi sui debiti sovrani messi in campo in questi anni da Bce e UE, il governo Berlusconi non sarebbe certamente caduto per lo spread. Forse per altro, vista la condizione di quella maggioranza per i rapporti tra Fini e Berlusconi, ma non per lo spread. In quel caso le regole arrivarono tardi.

Oggi la situazione è diversa, ma sulle banche e sull'Unione Bancaria vedo in Europa  ritardi simili che vanno assolutamente scongiurati". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta ad Agorà, su Rai Tre.

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