“Con il voto finale oggi in Senato si chiude una legge di Stabilità non facile nel suo cammino parlamentare, ma in grado di dare una sferzata al Paese in un momento molto delicato. Si riducono le tasse nel triennio.
Credito d’imposta per il mezzogiorno fino al 2019 con automatismi che non vedevamo da 15 anni. Bene anche le risorse sul welfare, alle forze armate, all’intelligence. Costruttivo anche il lavoro fatto sulle banche, che abbiamo voluto fortemente entrasse in legge di stabilità. E poi ancora le risorse sulla cultura, la chiamata di professori di prima fascia, bloccati in questi anni da vincoli di bilancio, che completa la norma sul rientro dei 500 cervelli; gli 8000 medici ‘salvati’ dal contratto in scadenza a fine anno. Sulla decontribuzione sul lavoro al Sud, invece, abbiamo fatto un bel dibattito, ma non è abbastanza. C’è l’impegno del governo a valutare entro il 31 gennaio le risorse non spese del PAC 2007-2013 per destinare la somma residua alla decontribuzione sul lavoro nel mezzogiorno”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in una lunga intervista a Radio Radicale.
“La legge di stabilità, così come conosciuta in questi anni, andrà finalmente in pensione dal 2016. Con la riforma del Bilancio, che approveremo la prossima primavera, mi auguro con una larga maggioranza, diremo addio alle clausole di salvaguardia, avremo la cassa simile alla competenza e gli accertamenti vicini alle riscossioni. Avremo un’unica legge di bilancio con decreti collegati in cui i singoli ministeri potranno discutere nel merito dei provvedimenti nelle commissioni competenti; evitando di far diventare la legge di stabilità un suk dove ciascuno spera di poter risolvere i problemi inserendo qualcosa”.