“Parafrasando il mio segretario di un paio di anni fa non è lo zero virgola che cambia le sorti economiche del Paese. Per crescere ci vuole una poderosa operazione redistributiva accompagnata da una riduzione delle imposte, che stiamo perseguendo; un massiccio taglio della spesa pubblica improduttiva, su cui siamo ancora timidi; un piano di investimenti pubblici che deve essere almeno del 3,5% del Pil e che oggi è poco sotto il 2% a causa di stupidi vincoli europei che, come giustamente diceva sempre il mio segretario due anni fa, andrebbero cambiati”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera in un’intervista su Huffington Post.
“Di quei tre assi – riduzione delle imposte, nuovi modelli redistributivi e vincoli del patto di stabilità – va dato atto a Renzi che sulla riduzione delle imposte c’è. Ora va aiutato su tutto il resto. La legge di stabilità è tra i 28 e i 30 miliardi, di cui 16,5 per coprire le clausole di salvaguardia, e il resto è per l’Imu e interventi su welfare, università e super ammortamenti. Diciamo che è un errore sia dire che è incostituzionale sia dire che è un nuovo miracolo italiano. È una buona stabilità in cui sarebbe opportuno redistribuire di più. Aspettiamo gli emendamenti del governo. La redistribuzione si fa dando a chi ha di meno e chiedendo un contributo a chi ha di più. Ma, prima di giudicare, aspettiamo”.