“Quella che discuteremo nelle prossime settimane sarà l’ultima legge di Stabilità della storia; la riforma del Bilancio dello Stato, che approveremo nel 2016, sarà l’occasione per superare definitivamente il ricorso alle clausole di salvaguardia. Lo abbiamo ribadito chiaramente anche nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva che abbiamo terminato alcune settimane fa tra le commissioni Bilancio Camera e Senato.
Ho sempre criticato l’uso disinvolto delle clausole di salvaguardia che tra origine soprattutto dalle scelte dell’allora ministro dell’Economia di centrodestra, Tremonti, con l’utilizzo delle detrazioni fiscali. Non ho mai giustificato il loro utilizzo ma se nel caso della quadratura della legge di Stabilità può anche essere comprensibile come ultima ratio, non è assolutamente giustificabile per i provvedimenti minori.
Sarebbe opportuno evitare di avere, oltre al Bilancio dello Stato, un bilancio parallelo delle clausole di salvaguardia. Oggi il limite maggiore che viene fuori dall’uso delle clausole è connesso al respiro del Bilancio. È evidente che si può fare una previsione solo per il 2016 ma per gli altri due anni, 2017 e 2018, come hanno confermato Bankitalia, Corte dei Conti e UPB, si è costretti ad attendere la fine del 2016.
Dovrà essere un nostro impegno nel 2016 chiudere con il ricorso alle clausole di salvaguardia”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo intervenendo al Senato nel corso delle audizioni sulla legge di Stabilità.