Con fondi pubblici: ferrovie, banda ultralarga e dissesto idrogeologico
“Il Pd metta un punto fermo, cioè un secco no, alla sciagurata ipotesi di realizzazione del Ponte sullo Stretto con risorse pubbliche, la cui dissennata operazione in passato è già costata centinaia di milioni alle casse pubbliche in termini di penali pagate e del mantenimento di carrozzoni burocratici inutili e dannosi. Oggi è il tempo di altri ponti, quelli digitali, e quindi sostengo incondizionatamente lo sblocco di ingenti risorse per lo sviluppo della banda ultra larga digitale annunciato tempo fa dal premier Renzi.
Il Sud non ha bisogno di altre cattedrali nel deserto e utilizzare l'argomento della diffusione della criminalità organizzata per giustificare quell'immensa, dispendiosa e illogica colata di cemento, è un'operazione fuori dal tempo, soprattutto avendo due regioni straordinarie come Sicilia e Calabria con il peggior sistema ferroviario d'Italia e con emergenze continue che vanno affrontate per evitare ulteriori dissesti idrogeologici.
Questa nuova stagione della spesa pubblica allegra, in nome di un investimento inutile come il Ponte sullo Stretto, è da respingere con forza e determinazione. Gli studi e i progetti già fatti, che ci sono costati, ripeto, milioni e milioni di penali siano archiviati al più presto nell'armadio degli errori di questa Repubblica. Basterebbe utilizzare una piccola parte di quelle risorse per affrontare le vere emergenze delle regioni meridionali connesse alle pessime reti di trasporto”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera.