No a deleghe in bianco sui fabbisogni standard
Mario Canzio in audizione: l'ultima parola spetta alla Rgs.
Articolo apparso su Italia Oggi del 6 ottobre 2010
Nessuna delega in bianco sul federalismo fiscale. La Ragioneria generale dello stato vuole l'ultima parola sul decreto legislativo che definirà i fabbisogni standard di comuni e province. E non ci sta che tutto venga messo nelle mani della Sose.
I dubbi sull'operazione che vedrà la società di gestione degli studi di settore impegnata a monitorare i costi delle funzioni degli enti locali, sono stati espressi dal ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, in audizione davanti alla Commissione bicamerale per il federalismo fiscale e alle commissioni bilancio e finanze di camera e senato. Secondo Canzio la definizione dei fabbisogni standard si scontra con una «oggettiva difficoltà, data la forte eterogeneità che caratterizza l'universo di comuni e province». Ragion per cui non è possibile che il legislatore abdichi totalmente ai propri poteri affidando una sorta di delega in bianco a un organismo tecnico quale Sose, lasciando invece alla politica solo il compito di ratificare (con dpcm) l'operato della società guidata dall'ad Giampiero Brunello. Nell'audizione Canzio ha anche fatto riferimento ai rilievi mossi allo schema di decreto (approvato in cdm il 22 luglio scorso) dall'ufficio studi del senato che ha puntato il dito in particolare contro gli articoli 3 e 4 del testo in materia di individuazione delle funzioni e fabbisogni. Per le due norme vi sarebbero infatti problemi di copertura e non sarebbero sufficientemente garantiti i livelli di assistenza.
«Con molta pacatezza e austerità il ragioniere generale dello stato ha ribadito tutti i dubbi che abbiamo sempre avuto sul provvedimento», dice a ItaliaOggi Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del Pd e componente della Bicamerale per il federalismo. «Noi crediamo giusto che la definizione dei fabbisogni standard necessiti del via libera della Rgs». «Calderoli vuole un via libera alla ceca», ha aggiunto Boccia, «ma questo non è possibile e contrasta con le più elementari regole della democrazia: non si può affidare a un organo tecnico una delega in bianco. Il decreto va totalmente riscritto».
Il numero uno della Ragioneria ha anche messo in guardia sulla necessità di evitare sovrapposizioni tra il Codice della autonomie e il decreto legislativo perché il mancato coordinamento tra i due provvedimenti potrebbe «rendere inapplicabili le stime dei fabbisogni standard». Il dlgs, ha ricordato Canzio, stabilisce in via provvisoria un insieme di funzioni per la disciplina della fase transitoria. Ma anche nel ddl sul codice delle autonomie è contenuta la definizione delle funzioni fondamentali degli enti locali. Tale sovrapposizione, afferma Canzio, «rende necessario un coordinamento tra le funzioni e i servizi per i quali si procederà nel triennio 2011-2013 alla stima degli standard secondo lo schema di decreto legislativo e le funzioni individuate nel Codice delle autonomie con i servizi sottesi a tali funzioni».
In altri termini, ha spiegato Canzio, le difformità tra i due elenchi di funzioni potrebbero «verosimilmente dare luogo a problemi applicativi, ove si consideri che con l'approvazione del Codice delle autonomie le funzioni fondamentali degli enti locali saranno quelle dallo stesso individuate e non più quelle transitoriamente» definite dal decreto.