“Mai come in questo momento, visto che il PD governa tutte le regioni del Sud, abbiamo verso il Mezzogiorno una responsabilità storica. 25 anni di programmazione dei fondi strutturali, dal 1989 al 2013, sono più che sufficienti per capire dove abbiamo fallito. Negli stessi anni in cui le due Germanie si sono riunificate il Mezzogiorno ha visto aumentare il divario dal resto del Paese.
I piani nazionali, ben 11, oltre ad essere troppi in questi anni sono stati anche inadeguati e, per alcune regioni del sud le risorse comunitarie sono diventate sostitutive di quelle ordinarie. L’unico modo perché il Mezzogiorno possa realmente cambiare passo è avere un coordinamento politico unico di Cipe, Invitalia, Agenzia per la Coesione e programmazione regionale e Fondi UE.
Coordinamento che abbia sotto di sé anche la Banca del Mezzogiorno, che oggi con 450 milioni di capitale e 1.3 mld di impieghi, finanzia il Sud solo per 67 milioni. Banca, quella del Mezzogiorno, che avrebbe senso sotto il controllo di Invitalia, solo fuori da Poste che tra l'altro è in via di privatizzazione. Non serve un ministero, basterebbe almeno una persona, alle dirette dipendenze del premier, con una visione d'insieme e una forte capacità decisionale”.
Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla "Conferenza per un Mezzogiorno protagonista tra Europa e Mediterraneo", organizzata da Innovatori europei che si è svolta nella sede del Partito Democratico.