"La sfida sul Mezzogiorno lanciata all'interno del PD dal segretario Renzi è molto opportuna. Questo confronto a tappe, però, dovrà essere concluso entro la prossima legge di stabilità". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo al Seminario sul Sud organizzato nell'ambito della Festa Nazionale dell'Unità in corso a Milano.
"Per il Sud, oltre che di costi standard spesso utilizzati impropriamente come clava nel dibattito politico, vorrei si discutesse anche di fabbisogni. È inaccettabile - ha proseguito Boccia - la confusione che si fa sulla condizione effettiva di intere parti del Mezzogiorno. I famigerati costi da dipendenti pubblici sono concentrati in alcune regioni del Nord come del Sud, non per questo però è accettabile far passare tutto il Meridione d'Italia, indistintamente, come il luogo simbolo di questa concentrazione. Lo è la Sicilia, non lo è la Puglia, come la Basilicata, l'Abruzzo e molte parti della Campania. In questo momento la Puglia ha 17.800 dipendenti comunali, con un indice ogni mille abitanti di 4,36 contro gli oltre 60 mila della Lombardia e un indice di 6,12.
Tra le due regioni non c'è questa grande differenza come è noto; nessuno contesta alla Lombardia il numero di dipendenti, solo che il blocco del turnover non consente a una regione virtuosa come la Puglia di soddisfare alcuni fabbisogni, fabbisogni nelle scuole, nelle reti, nel capitale umano".
"Per queste ragioni - ha concluso il deputato pugliese - il leghismo di ritorno non solo non è accettabile ma si basa su false verità. Il PD nel masterplan sul Sud ha il dovere di raccontare con trasparenza cosa sono i Sud e cos'è l'Italia nel suo insieme".