"Trovo inaccettabile la scelta espressa da Ferrovie dello Stato, un'azienda di Stato, di non sostenere l'estensione dell'alta velocità nel Mezzogiorno. Spero non ci sia stata un'indicazione politica. È urgente un chiarimento immediato su chi indica le strategie a un'azienda che ha ancora nella propria ragione sociale la parola Stato".
Così Francesco Boccia nel corso del suo intervento al Seminario sul Sud nell'ambito della Festa Nazionale dell'Unità in corso a Milano. Il presidente della commissione Blancio della Camera ha riservato parole molto dure alla posizione espressa da Ferrovie dello Stato, contraria al potenziamento dell'alta velocità nel Mezzogiorno.
"Chi è ha stato a finanziare, e con quali soldi, le tratte tra Milano-Bologna o tra Milano-Torino o Roma-Firenze, la provvidenza o i contribuenti italiani? E ora che gli investimenti vanno fatti nel Mezzogiorno - ha aggiunto - raccontano che le tratte non sono redditizie? Ma l'azienda è pubblica solo quando arriva ottobre per la legge di stabilità, quando con il cappello in mano si chiedono risorse per gli investimenti, per poi tornare privata a gennaio? Nonostante la narrazione buonista dell'ultimo decennio sulla gestione dell'azienda, penso ci sia una pesante responsabilità politica sul disinteresse per gli investimenti al Sud.
Questo è il tempo per fare i conti con il gap ferroviario. Nel masterplan per il Mezzogiorno va sottolineata la centralità del raccordo ferroviario attraverso l'alta velocità tra Nord e Sud".
"Se l'autostrada del Sole fu il simbolo dell'unità del Paese nel dopoguerra, la Tav e l'autostrada della rete devono diventare il simbolo dell'Italia unita di oggi, pronta a raccogliere la sfida globale".