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No drammatizzazione dati Istat su lavoro. Avanti su politiche industriali e fisco

31.07.2015

“Se trasformiamo il dibattito sull'occupazione in una disputa tra curve dello stadio rischiamo di aggravare il dramma che stanno vivendo milioni di italiani, primi fra tutti i giovani e soprattutto quelli meridionali.

È assurdo pensare che le scelte di politica economica potessero produrre effetti in così breve tempo per il semplice motivo che la curva, quella matematica, che misura questo genere di riforme è lunga, se non lunghissima. Altra cosa è affermare che il Jobs act da solo non basta e su questo siamo d'accordo: occorre agire anche sulla leva fiscale per le imprese, rafforzando le misure di sostegno attuali alle assunzioni, con l'utilizzo della leva fiscale anche per le politiche industriali con una visione di lungo termine; ma su questo secondo versante abbiamo davanti a noi il tempo giusto per lavorare costruttivamente tutti insieme.

Non sono necessarie cabine di regia, ma basterebbe agire con senso di responsabilità, tempestività e soprattutto senza coinvolgimenti emotivi che riescono a buttare in politica anche la matematica e i rapporti mensili degli istituti di statistica. Il problema del lavoro oggi non è solo la creazione di nuovi posti, quanto la parallela conservazione degli esistenti che si attua attraverso misure di profonda revisione delle industriali”.

Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, al termine della seduta della V commissione che ha votato il via libera per l'Aula del Dl Enti locali, commenta i dati diffusi oggi dall'Istat sull'occupazione, considerando inopportuno fare ogni mese un dibattito sulla salita o discesa di alcuni decimali.

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