Già un anno fa il rischio era evidente
“Sarebbe troppo facile riprendere il dibattito di un anno fa o, più banalmente, quello avvenuto con Delrio sui fondi strutturali nello scorso dicembre. Oggi, però, sarebbe fuori luogo. Quando una parte del Paese come il Mezzogiorno è nella fascia di sottosviluppo non è il momento della rincorsa alle responsabilità, evidentemente più che decennali, ma è l'ora di preparare un piano straordinario simile a quello attuato in Italia nel dopoguerra.
Il Pd, la più grande forza riformista d'Europa, ha competenze e capacità per farlo. Commetteremmo un grave errore se, invece di fare l'analisi delle cose da fare, facessimo il solito teatrino sulle cose che non abbiamo fatto: alla fine non avrebbe ragione nessuno.
Ripartiamo invece dall'idea forte di utilizzare la leva fiscale in modo straordinario, in modo da dare un choc al Mezzogiorno e all'intero Paese. Dalle Asi in crisi, ai porti e agli aeroporti, dalle piattaforme logistiche alle zone franche urbane mai partite, a università spesso inadeguate. E diciamoci fino in fondo anche l'amara verità: se il Sud non è cresciuto come avrebbe dovuto è anche colpa di noi meridionali e di quanti non hano utilizzato i sostegni europei e i finanziamenti straordinari per dare una scossa alle economie locali.
Oggi solo un impegno prioritario e un parallelo trauma fiscale potrebbe rendere attrattivo il Mezzogiorno e convincere i detentori dell'immensa liquidità, oggi in circolazione tra i grandi investitori istituzionali, a fare ciò che dovrebbero fare: impresa e sviluppo. Il governo e il Parlamento hanno il dovere di non sprecare più soldi a pioggia ma mettere innanzitutto le imprese nelle condizioni di avere convenienza a investire. E ciò si fa in due modi: choc fiscale e realizzazione di infrastrutture strategiche. Solo così porteremo lavoro e sviluppo. La classe dirigente meridionale faccia mea culpa e accetti la sfida, quella nazionale dimostri che il superamento di una vecchia idea di Sud è possibile”.
Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, che già lo scorso anno aveva più volte polemizzato con l’allora sottosegretario con delega al Sud, Graziano Delrio, evidenziando già allora tutte quelle criticità sollevate oggi dallo Svimez.