“Serve un programma serio, comune e condiviso di riduzione delle imposte che può essere affrontato in Parlamento con l'obiettivo di alimentare realmente il fondo per la riduzione della pressione fiscale. Esistono ben due fondi taglia-tasse ma fino ad oggi sono rimasti a secco. Alimentiamo un fondo unico facendo diventare vincolanti per la riduzione delle imposte i tagli apportati alla spesa pubblica”.
Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un’intervista al Sole 24 Ore commenta “l'avvio nei prossimi giorni, con il placet dei vertici delle due Camere, di un'indagine conoscitiva sul taglio della pressione fiscale. Per riportare il dibattito sulla riduzione delle tasse nelle aule parlamentari e non lasciarlo ad esclusivo appannaggio dei talk show televisivi”.
Con l'indagine conoscitiva si avvierà un confronto aperto con il Governo e “tutti i pezzi dello Stato, dal Dipartimento delle Finanze alle agenzie fiscali, dalle parti sociali alle associazioni di categoria, dall'Istat alla Banca d'Italia e all'Upb, dalle Università agli esperti tributari. Abbiamo tutti il dovere, senza distinzioni politiche, di fissare un punto fermo sulle azioni da intraprendere per garantire la riduzione della pressione fiscale”. E potrà essere fatto solo “valutando appieno l' effetto che i tagli alle tasse potranno produrre sul bilancio dello Stato, soprattutto per definire al meglio le azioni da avviare nei confronti dei tre principali asset della tassazione: patrimoni, redditi e consumi".
Abbiamo il dovere" ha continuato l'economista del PD, "di riscrivere adattare le imposte ad una società che è completamente cambiata. Abbassare le tasse per il nostro Paese è una priorità, siamo tra i Paesi europei con la pressione fiscale tra le più alte e la meno sopportabile, perché non coincide con i servizi che vengono erogati ai cittadini". E questa sfida non può essere affrontata solo dal governo, “ma il Parlamento deve farla propria, senza pregiudizi ma con cognizione di causa”.
L'obiettivo dell'indagine conoscitiva sarà proporre “non certo una nuova delega” ma un documento conclusivo, da presentare entro marzo 2016, prima del prossimo Def “che proponga un ragionamento definitivo sulla condizione effettiva della pressione fiscale, su come questa potrà essere aggredita nel pieno rispetto del bilancio dello Stato”.