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Bene inversione ciclo economico. Su finanza locale isolare mele marce

11.06.2015

Tolleranza zero su debiti fuori bilancio

“La buona notizia è l’inversione del ciclo economico, la cattiva è il Pil pro-capite ai lovelli del 1996 e la consapevolezza che, se la spesa corrente su redditi da lavoro dipendente e consumi intermedi è rimasta ferma al 18% del Pil come nel 2007, la quota per prestazioni sociali è passata nel periodo della crisi dal 17% al 21%, nonostante le dolorose riforme.

È evidente che il Paese naviga tra il Scilla e Cariddi, rappresentati dall’alto debito e la bassa produttività. Il consolidamento indicato dal governo del rapporto tra saldo di Bilancio e Pil e tra Pil e debito va sostenuto con forza. Se da un lato, così come emerge dalla relazione, la pressione fiscale si è fermata ed è tassativo ridurla, dall’altro non si può più, sulla scala della finanza locale, tollerare le differenze tra comuni virtuosi e comuni che continuano ad alimentare bilanci opachi paralleli dei residui e, soprattutto, a ricorrere a facili debiti fuori bilancio.

La distinzione tra i comuni va fatta e con l’aiuto reciproco riusciremo a isolare le mele marce. La pressione fiscale locale aumenta anche a causa di pratiche amministrative che vanno cambiate”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla presentazione del Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2015 della Corte dei Conti.

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