“Continuare a ipotizzare anche lontanamente l’opzione ‘Grexit’ non solo è incosciente sul piano finanziario, ma sarebbe l’inizio della fine dell’Unione europea. È evidente il rischio politico che abbiamo di fronte: se la Grecia esce nessuno crederà più alla UE e la si darà vinta agli euroscettici che minano dalle fondamenta il progetto politico originario”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, interviene sul caso Grecia dal palco di Modugno (Bari), nel corso di un’iniziativa elettorale in vista delle Regionali 2015 e delle amministrative in sostegno del candidato sindaco del PD.
“Il progetto di un’Europa politica unita – ha aggiunto Boccia - resta la nostra rotta. Oggi, nel breve, sul piano finanziario, il meccanismo europeo di stabilità e gli interventi della Bce, possono sterilizzare le fibrillazioni, ma nel medio periodo, dopo i 18 mesi di intervento BCE, con i 60 mld di euro al mese, l’uscita della Grecia potrebbe determinare danni graduali e costanti.
È evidente che questa UE, così, non funziona più; e oggi più che mai è necessaria saggezza e visione. Per scongiurare il crac sulla vicenda Grecia – ha concluso il presidente della commissione Bilancio - andrebbe presa in considerazione anche l’ipotesi di un accordo attuato a tappe. Uno con i creditori del Paese, uno sulla ristrutturazione del debito e sulle riforme correlate”.