“A giugno per quell’intervista mi davano del pessimista, del sospettoso, del gufo. Ha provocato le reazioni di un certo mondo politico che, però, ha preferito voltare la testa dall’altra parte. Oggi i fatti sono noti. La politica se vuole riconquistarsi una certa dignità deve riuscire a fare le cose in tempo e in maniera rigorosa, non può sempre arrivare dopo la magistratura”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, a L’Aria che tira su La7.
Nel corso della trasmissione si è fatto riferimento ad un’intervista del 2014, in pieno scandalo Expo, rilasciata dall’esponente dem al Fatto Quotidiano su appalti e corruzione, molto criticata all’epoca da esponenti del governo; ad una precisa domanda sul ruolo di Ettore Incalza, Boccia rilevò come “non si può restare troppi anni nello stesso posto, specialmente se parliamo di poltrone apicali delle amministrazioni centrali”.
“Io sono garantista, oggi come ieri, - aggiunge Boccia - ma chi ha funzioni di governo e ha un’ombra che, in qualche modo, pesa su di sé è meglio che si metta da parte”.