"Sono pienamente convinto che l'Italia è in crisi anche a causa, o per colpa, della corruzione. Il problema non riguarda solo la deflazione che sta colpendo l'Europa, ma interessa soprattutto la mancanza di trasparenza". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Bari.
"Troppe leggi, troppi regolamenti, troppe regole, invece di regolamentare maggiormente la vita economica rischiano di creare le condizioni affinchè la corruzione possa infiltrarsi e depauperare il sistema della libera e sana concorrenza che è la basa delle economie avanzate e libere. Sono convinto - continua Boccia - che il ministro Orlando stia facendo un lavoro straordinario, senza copertine di giornali, ma eccezionalmente efficace sotto il profilo del rendimento. Da iscritto del PD lo ringrazio vivamente, ma penso anche che la nostra trincea, se vogliamo davvero consentire alla magistratura di decapitare definitivamente la piovra della corruzione, sia il codice degli appalti, vecchio, antiquato, zeppo di inutili e dannosi cavilli che consentono oggi praticamente tutto e il contrario di tutto".
"Va abolita immediatamente la clausola del massimo ribasso e cambiate profondamente le regole sulla cosiddetta 'offerta economica più vantaggiosa' che, a mio avviso, erano e restano le cause delle principali corruzioni e va introdooto un meccanismo premiale in modo tale che l'impresa che partecipa alla gara offre qualcosa in più in favore della comunità e non del politico e del dirigente amico di turno".
"Da questo punto di vista - conclude il presidente della commissione Bilancio - sono totalmente d'accordo con Raffaele Cantone e sono anche d'accordo sull'esigenza di rivoluzionare i meccanismi di composizione della commissione d'aggiudicazione degli appalti sganciandole dalla discrezionalità delle nomine e prevedendo o un sorteggio o una rotazione geografica".