Proposta Travaglio di buon senso
(Ansa)“‘Un unico reato, punito col carcere da 4 a 12 anni (come la vecchia concussione), per qualunque pubblico ufficiale accetti soldi da un privato, senza sindacare la causale del versamento. Siccome il ferro va battuto finché è caldo, la buttiamo lì: vedi mai che lassù qualcuno ci ascolti’. Lo scrive Marco Travaglio oggi nel suo editoriale e il governo darebbe prova di grande umiltà e intelligenza se prendesse spunto anche da chi critica, quotidianamente (e a volte strumentalmente), le scelte politiche del Pd e del governo stesso.
Se il governo decide, come preannunciato ieri, di inasprire le pene legate alla corruzione va nella giusta direzione e va sostenuto da tutti. L'importante è farlo velocemente e semplicemente consentendo ai magistrati di utilizzare meglio, estendendole, anche norme esistenti per la criminalità economica. Occorre semplificare il più possibile e coniugare norme nuove con quelle esistenti dal momento che, oltre agli aspetti connessi alle pene, c'è tutta la parte collegata al valore economico dei danni causati alla pubblica amministrazione e alla stessa comunità italiana.
Perché non mettere i magistrati nella condizione di rendere operativo il quadro normativo attuale, in un percorso che veda la trasparenza fiscale come ulteriore punto fermo? Valutare l'adeguatezza del proprio patrimonio ai redditi dichiarati è il vero pilastro per contrastare la corruzione. Perché i magistrati capitolini, ed in generale tutti i magistrati, non applicano in modo costante la cosiddetta ‘confisca allargata dei patrimoni illeciti’? L'art 12 sexies della legge 316/92 che, in forza delle modifiche introdotte sin dal 2007, si applica ai reati più importanti dei Pubblici ufficiali, peculato,concussione, corruzione. La norma viene sempre applicata alla criminalità comune ma raramente ai colletti bianchi. Quasi mai. Perché? Questo sarebbe già un immediato e vero primo contrasto alla dilagante criminalità dei Pubblici Ufficiali. Perché, poi, non introdurre per tutti i funzionari pubblici, specie quelli che hanno poteri di spesa, la verifica periodica dei loro patrimoni e dei loro familiari e l'adeguatezza con i redditi dichiarati? È evidente che una sproporzione sarebbe ostativa a ricoprire incarichi pubblici; tutto questo se incastonato nella cornice indicata da Travaglio dai 4 ai 12 anni, chiuderebbe certamente la partita che porta alla definizione di pene certe e in tempi brevi per pubblici ufficiali e imprenditori che tradiscono il Paese”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, interviene sulle proposte anticorruzione che saranno licenziate dal cdm venerdì prossimo.(Ansa)