Problema non è il giornalista, ma chi racconta sciocchezze
ROMA, 18 NOV - "Gradevolissimo e tutto da gustare in un sabato primaverile il pezzetto sul quadrilatero del Tavoliere che vedrebbe me, Fitto, D'Alema e addirittura il magistrato Garofoli stretti stretti in un complotto, spesso inconsapevole, per disarcionare il Caro Leader (da adesso CL)". Cosi' Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un'ironica lettera al 'Foglio' che nei giorni scorsi aveva pubblicato l'articolo "D'Alema e gli altri. Il patto del Tavoliere contro Renzi". "Quando studiavo e lavoravo a Milano leggevo con sincero interesse gli articoli di Gianfranco Miglio, considerato l'ideologo della Lega che rilesse la tesi di Carl Schmitt, in base alla quale tutte le sintesi politiche si formano mediante un processo di esclusione di una porzione di umanita' contro la quale si fa effettiva o potenziale la guerra. Cioe': se vuoi vincere, inventati un nemico. E' questa l'arte della politica. Lo fecero i Greci, poi i Romani, e ancora le Crociate che a'l nemico andarono addirittura a cercarselo. E' la storia che si ripete. Stavolta passando anche dal Tavoliere. Il problema, quindi, non e' quello che scrive Cerasa, anzi il guaio e' che chi glielo dice ci crede davvero. Non sara' per caso che a crederci sia proprio CL? Ps. La prossima volta prima di raccontare una sciocchezza come questa, chiunque sia stato eviti di raccontarla almeno anche ad altri...", conclude Boccia. (Ansa)