“Ha ragione il premier: il futuro dipende da noi. Dobbiamo invertire la rotta. Allora diamo il giusto nome alla malattia: deflazione. Sarebbe opportuno anticipare il voto in Parlamento della nota di aggiornamento del DEF nella prima metà di settembre, per consentire al governo di costruire una legge di stabilità fortemente espansiva, in linea con gli obiettivi del premier e, nello stesso tempo, chiediamo in Europa di accelerare la nuova Targeted long term refinancing operation (TLTRO) della Bce.
Le polemiche in queste ore servono solo ad alimentare un caos di cui il Paese non ha bisogno. Serve trasparenza e chiarezza. Prima della cura è necessario condividere le diagnosi: l’Italia, in tanti lo ripetiamo da mesi, è tecnicamente in deflazione e serve una cura straordinaria per una condizione inedita e mai vissuta prima.
Per noi oggi la deflazione – crescita zero, inflazione zero, bassissimi tassi di interesse, poca liquidità nel sistema - è una spirale perversa che porta la gente a chiedere meno soldi per il lavoro che svolge; questa condizione porta a spendere meno, a non fare spese superflue. La condizione generale del paese può e deve essere aiutata da chiare politiche economiche espansive e da nuove politiche europee.
Con la riduzione in atto dei prezzi dei beni di consumo (a luglio l’inflazione è stata allo 0.1%) e la parallela riduzione in alcuni comparti anche del valore dei servizi e dei compensi, non si può intervenire solo con tagli di spesa, spero sia chiaro a tutti. Il debito nel suo complesso aumenta, come aumenta quello delle famiglie. E senza crescita sarà sempre peggio.
È necessario chiedere alla Bce l’anticipazione dei tempi per le operazioni di Quantitative Easing in Europa, sulla falsariga di quella Usa, l'unica possibilità di allargamento della massa monetaria. Abbiamo urgenza che torni a circolare liquidità e che risorse vere attraverso le banche arrivino alle imprese e alle famiglie. Se noi in Italia con tassi di interesse in calo, riduzione del pil, riduzione dei salari e del valore dei beni, con scarsa liquidità nel sistema facciamo solo dei tagli indiscriminati della spesa pubblica, passiamo dalla disinflazione alla deflazione (ormai in atto), innescando una spirale perversa con gravissime ripercussioni negative per l'economia”.
Così Francesco Boccia presidente della commissione Bilancio della Camera.