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Grillo: Boccia, non ha cuore interesse generale Italia

27.12.2013
ROMA, 26 DIC - "Che Grillo non avesse a cuore l'interesse generale del suo Paese, era gia' chiaro a molti. Ma la sua crociata in favore delle multinazionali che operano in Italia e che pero' pagano le tasse altrove, dove piu' conviene loro, penalizzando cosi' le imprese italiane, ne e' una prova inconfutabile". Lo afferma Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio della Camera. "Sul diritto comunitario, non andrei fino a Lancaster ma mi rivolgerei, per esempio al neo rettore dell'universita' di Bari, professor Uricchio, e a tanti suoi colleghi che da anni teorizzano su riviste scientifiche internazionali di scienze delle finanze la necessita' di frenare gli effetti distorsivi connessi all'economia digitale sul gettito fiscale. Il continuo richiamo all'Europa e ai trattati comunitari fatto da uno che vuole uscire dall'euro appare goffo e fuori luogo. Anche perche' sul fisco e' necessaria l'unanimita' che, a causa dell'Irlanda, non ci sara' mai. Questa materia comunque non e' solo fiscale ma riguarda competenze di diversi commissari: da Semeta (fisco) a Kroes (agenda digitale), da Almunia, a Barnier (mercato interno), allo stesso Tajani. Quella introdotta con la legge di stabilita' non e' una nuova tassa. Sono previste invece l'applicazione del ruling, che consente attraverso la tracciabilita' di verificare i profitti, e l' introduzione obbligatoria per chi ha attivita' in Italia di avere una patita IVA come tutte le altre imprese. Se Grillo, da esperto di condoni qual e', vuole giustificare l'elusione fiscale delle multinazionali, lo dica con chiarezza", conclude Boccia. (Ansa).

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